A causa dell’alto numero di divorzi e separazioni si ha come la sensazione che il matrimonio non sia più un rapporto intenso e duraturo come quello di una volta, ma si sia trasformato in qualcosa di diverso, a tratti peggiore.
Per tentare di spiegare questo cambiamento percepito nei rapporti coniugali dobbiamo prendere in considerazione due elementi.
Prima di tutto bisogna considerare che il matrimonio come istituzione negli anni ha perso la sua forza. Il fatto che ci siano più divorzi e separazioni è dovuto alla diminuzione dell’impegno che i coniugi investono nel loro rapporto matrimoniale, che ha portato a sua volta alla diminuzione della moralità.
Il secondo elemento da considerare sono i cambiamenti sociali e culturali, in particolare quelli che riguardano l’autonomia della donna e i suoi diritti. Il matrimonio si è adeguato ai cambiamenti avvenuti negli anni ed è un bene che sia stato al passo con i tempi, ma questo inevitabilmente ha portato delle modificazioni nel modo di vivere e percepire il rapporto matrimoniale.
Il matrimonio e la scarsa soddisfazione dei coniugi
Secondo lo psicologo Eli J. Finkel il matrimonio medio di oggi è più debole rispetto a quello del passato sia dal punto di vista della soddisfazione, sia per quanto riguarda il numero delle coppie divorziate. I matrimoni migliori invece sono più forti rispetto quelli di un tempo sia in termini di benessere coniugale sia di benessere individuale.
Da un’analisi condotta all’università del Missouri su 14 ricerche longitudinali (svolte tra il 1979 e il 2002), che valutavano la qualità coniugale e il benessere coniugale, è emerso che un buon matrimonio incide positivamente sul benessere personale. Nel tempo questo fenomeno è diventato più stabile e più forte ed è cresciuta la differenza tra i vantaggi positivi di un buon matrimonio e quelli di un matrimonio discreto.
Finkel et Al. hanno elaborato una nuova teoria del matrimonio che spiegherebbe le ragioni di questa discrepanza. Secondo questa teoria al giorno d’oggi ci sono aspettative molto elevate per quanto riguarda il matrimonio e si può raggiungere una maggior qualità matrimoniale perché le condizioni socioeconomiche sono migliori, resta però il fatto che per far funzionare un matrimonio sono necessari tempo impegno ed energia da parte di entrambi i coniugi.
Ma come siamo arrivati al matrimonio così come lo conosciamo oggi?
Secondo il sociologo Andrew J. Cherlin e lo storico Stephanie Coontz durante la storia si possono distinguere tre diverse tipologie di matrimonio: istituzionale,paritetico e auto espressivo.
Il matrimonio istituzionale era tipico delle società agricole in cui il matrimonio non si basava sul sentimento reciproco tra due individui ma era legato più a cose materiali come alla produzione di cibo e serviva per fornire riparo e proteggere dalla violenza.
Quando c’è stato il passaggio alla vita urbana, si è passati al matrimonio paritetico in cui sono diventati importanti il sentimento, l’amore e una vita sessuale soddisfacente.
Si è passato infine al matrimonio auto espressivo, inteso come realizzazione di sé stessi.
A questo proposito si può far riferimento alla gerarchia dei bisogni teorizzata da Maslow secondo cui tutti i bisogni umani si possono essere classificati all’interno di una piramide gerarchica dove alla base si trovano i bisogni fisiologici (sete fame ecc.), poi si susseguono il bisogno di sicurezza, il bisogno di appartenenza, il bisogno d’amore, il bisogno di stima e infine l’autorealizzazione.
Secondo Maslow un bisogno viene soddisfatto soltanto se quelli precedenti sono stati già soddisfatti.
La teoria di Maslow può essere applicata anche al matrimonio e alle sue aspettative. Le aspettative del matrimonio istituzionale erano basse, quelle del il matrimonio paritetico erano medie e infine con il matrimonio auto-espressivo sono diventate alte.
Questo ha portato benefici nella qualità matrimoniale perché quando vengono soddisfatti i bisogni di alto livello si ottiene felicità,soddisfazione, maggior benessere e un miglior rapporto coniugale.
Oggi però i bisogni e le aspettative dei singoli componenti della coppia sono cresciuti ed è difficile riuscire a soddisfare le proprie esigenze e quelle altrui. E’ per questo che rispetto al passato sono aumentati i casi di divorzio e le separazioni per cui i matrimoni non sembrano più così duraturi come lo erano un tempo.
Questo però non significa che i buoni matrimoni non esistano più anzi, esistono e hanno anche un livello di benessere coniugale e individuale migliore rispetto a quelli del passato. Per riuscire a far funzionare bene un matrimonio bisogna impegnarsi, lavorare tutti i giorni passando più tempo col partner e investire le proprie energie per migliorare il rapporto coniugale e per renderlo ogni giorno sempre più appagante, soddisfacente e felice.
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.