Trascuratezza e traumatizzazione croniche e precoci alterano il normale corso dello sviluppo neuronale, sia a livello neuro-anatomico sia a livello funzionale.
La comunicazione tra madre e bambino nei primi due anni di vita genera stati affettivi positivi e intensi e alti livelli di dopamina e di oppioidi endogeni e rappresenta l’ambiente ottimale per promuovere la crescita della corteccia prefrontale. Dentro questa diade si sviluppano sistemi strutturali di autoregolazione sempre più complessi e l’emisfero destro si espande, perché la cortezza destra è quella dominante nell’elaborazione, nell’espressione e nella regolazione delle emozioni, mentre la corteccia a sinistra è dominante nel linguaggio e nel elaborazione astratta delle informazioni.
Quando un bambino cresce in un ambiente ostile o trascurante, lo sviluppo di queste strutture cerebrali appare compromesso. Un individuo che cresce in condizioni di traumatizzazione e di trascuratezza può non raggiungere il livello di sviluppo delle strutture cerebrali e delle funzioni neurologiche. Alcune funzioni della coscienza di ordine superiore dipendono dall’attività congiunta di differenti strutture cerebrali.
Importanza di una educazione non traumatica
Putnam (1997) spiega il processo di sviluppo del bambino come un’evoluzione di singoli stati comportamentali verso stati più flessibili e complessi della coscienza con lo sviluppo di una coscienza riflessiva, che unifica, modula e regola questi singoli stati. L’esperienza della continuità di coscienza è un processo complesso e implica una comprensione di come le informazioni cambi ed evolva tra singoli e separati intervalli di esperienza.
Persone gravemente traumatizzate con trascuratezza precoce e cronica e con traumi relazionali, tendono a presentare un grado inferiore sia di metaconsapevolezza sia di processi mentali di ordine superiore. Alcune di queste persone traumatizzate riescono comunque a funzionare a livelli alti, ma sono probabilmente compromesse in aspetti più sottili.
Quando per diversi motivi un’esperienza traumatica non può essere elaborata, le informazioni rimangono congelate nel tempo, isolate nella loro stessa rete neuronale e immagazzinate nella loro forma originariamente disturbante. Poiché l’intensità dell’affetto ha di fatto rinchiuso il ricordo in una rete associativa ristretta, la rete neuronale in cui sono memorizzate le vecchie informazioni è isolata.
L’esperienza traumatica è memorizzata in modo disfunzionale a causa della sua intensità negativa. Un genitore spaventato o spaventante, la cui disponibilità sia imprevedibile, incongrua e a volte minacciosa, genera un’esperienza molto intensa e difficile da affrontare che sistemi cerebrali naturali non riescono a elaborare.
Ripercussioni in età adulta di esperienze traumatiche durante l’infanza
Quando un’esperienza traumatica viene su un cervello di un bambino piccolo, che ha una bassa meta-consapevolezza e bassa autoregolazione, sia la flessibilità mentale che la possibilità di modulazione di quello che sperimenta sono molto basse. In assenza di un sistema familiare supportivo e in presenza di trascuratezza e abusi continuativi si generano stati di consapevolezza distinti/separati che persistono negli anni successivi. L’elevata attivazione associata con la precoce trascuratezza e con le esperienze traumatiche insopportabili non permette il ri-consolidamento dei ricordi traumatici. La mancanza di integrazione generale, il basso livello di funzionamento mentale e le successive esperienze traumatiche contribuiscono, insieme, alla persistenza di un’estrema discontinuità della mente che può trasformarsi in disturbi psicologici nell’età adulta.
La terapia EMDR è un metodo efficace per il trattamento della traumatizzazione grave, delle esperienze infantili avverse, che possono rappresentare la causa del persistere di disturbi psicologici nell’età adulta.
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.