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Deve aprire la carta con la mano destra, e tenerla inclinata ad un angolo di 45°,

cosicché io possa aprire la busta, senza toccare la carta

(Howard Hughes – The Aviator)

The Aviator è un film del 2004 diretto da Martin Scorsese, vincitore di 5 premi Oscar e dedicato alla vita della leggenda americana Howard Hughes (Leonardo Di Caprio).

Il film si apre con una scena dove troviamo un Howard Hughes di nove anni, nudo, che viene lavato accuratamente dalla madre con un sapone nero, mentre lo mette in guardia dalle conseguenze del colera e del tifo, che nel 1913 avevano colpito la loro cittadina, Houston.

Questa giovane donna lascerà un segno indelebile nel figlio, che si ritroverà, adulto, nuovamente nudo a combattere con le ossessioni che sono entrate nella sua pelle come la schiuma di quel sapone da cui non saprà mai separarsi. “Tu non sei al sicuro mai” è una frase materna che ritornerà spesso nella mente di Hughes.

Howard ha il terrore di essere infetto. Si lava di continuo le mani (porta sempre con sé in tasca il suo sapone nero), non tocca le posate altrui, beve solo latte da bottiglie di vetro ermeticamente sigillate, mangia pezzettini di cioccolata non vicini al bordo, apre le maniglie delle porte con i fazzoletti, prova disgusto per la carne al sangue, a casa ha creato una zona asettica e ha rivestito la cloche dell’aereo che pilota con del cellophane perché “Non hai idea delle porcherie che la gente ha sulle mani”. Il protagonista del film soffre di un disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione, una paura patologica dello sporco e dei germi.

Spesso nel disturbo ossessivo compulsivo c’è un diretto legame tra la pulizia fisica e la pulizia morale dovuta ad una sensazione interna di sporco definito “effetto Lady Macbeth”; chiamato così in riferimento alla famosa tragedia di Shakespeare, in cui Lady Macbeth è complice dell’omicidio di Re Ducan di Scozia  e cerca disperatamente di lavare la macchia di sangue immaginaria che rappresenta i suoi sensi di colpa. 

Howard è un personaggio moralmente sporco, è un cigolò. Ha avuto innumerevoli donne ed è anche un uomo d’affari sceso a compromessi con i meccanismi della corruzione

Da ogni scena del film emerge chiaramente la caratterizzazione di Howard, uomo di grande successo in ogni campo: cinema, donne, aviazione. Un uomo pignolo e perfezionista, che deve eccellere altrimenti non è nessuno.

Ma ogni medaglia ha il suo rovescio. Particolarmente sottolineato nel film è il progressivo distanziamento dal mondo reale e la drammatica perdita di libertà che colpisce il protagonista.

Howard Huges si recluse nella suite del Desert Inn di Las Vegas. Da lì continuò a condurre i suoi affari venendo soprannominato “Il fantasma del capitalismo americano”.

 

Per approfondimenti circa il disturbo ossessivo compulsivo visitare il seguente link:

https://www.simonachiari.it/disturbo-ossessivo-compulsivo/

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