La teoria polivagale è la scienza che permette di sentirsi sufficientemente al sicuro da innamorarsi della vita e assumersi il rischio di vivere per davvero.
Siamo nati per entrare in connessione. I nostri sistemi nervosi sono strutture sociali che trovano equilibrio e stabilità attraverso le relazioni con gli altri.
Pensateci per un secondo. La nostra conformazione biologica plasma la modalità attraverso la quale esploriamo la vita, l’amore, la nostra professione. E adesso disponiamo di un apparato che ci permette di utilizzare questa comprensione al servizio dell’individuo, della famiglia, della comunità e del benessere globale.
Questo apparato si chiama teoria polivagale.
Introduzione alla teoria polivagale
La teoria polivagale è stata sviluppata negli anni ’90 da Stephen Porges. La teoria polivagale spiega la scienza della connessione e offre una mappa del sistema nervoso, che guida la nostra esplorazione e ci permette di creare nuove abilità da esercitare per rafforzare la nostra capacità di ancorarci alla sicurezza e alla regolazione, anche nel bel mezzo delle più difficili sfide al nostro senso di equilibrio.
Il sistema nervoso autonomo umano si è evoluto lungo il corso di molti millenni e si basa su una struttura che rappresenta il denominatore comune che attraversa tutte le esperienze umane.
Questo sistema regola in modo automatico gli organi interni e i processi corporei tra cui il battito cardiaco, i ritmi respiratori, la pressione sanguigna, la digestione e il metabolismo. Il ruolo del sistema è di archiviare, preservare e rilasciare l’energia a noi necessaria per agire nel corso della nostra quotidianità.
Il sistema nervoso autonomo opera in maniera prevedibile, ed è questa esperienza condivisa che ci unisce l’uno con l’altro. Osservando il mondo attraverso la lente del sistema nervoso, possiamo comprendere come tutti noi siamo uniti dal tentativo di ancorarci in stati di sicurezza che promuovono una connessione verso il sé, verso gli altri, verso il mondo e verso lo spirito, e che forniscano l’energia di cui abbiamo bisogno per affrontare le nostre giornate.
L’importanza di un sistema nervoso regolato
Quando il funzionamento del nostro apparato biologico ci appare come un mistero, ci sentiamo in balia di esperienze sconosciute, inspiegabili e imprevedibili. Al contrario, una volta compreso il modo in cui funziona il sistema nervoso, avremo la possibilità di lavorare fianco a fianco con esso. Mentre apprendiamo l’arte di familiarizzare con il nostro sistema nervoso, apprendiamo anche come diventare operatori attivi di questo fondamentale sistema di cui disponiamo.
Per muoversi nel mondo mantenendo una sensazione di sicurezza e agio, è fondamentale essere accompagnati da un sistema nervoso autonomo regolato. Ciascuno di noi incontra delle sfide lungo il corso della giornata. Alcune sono più facili da gestire di altre, ma indipendentemente da dove si trovi l’esperienza nel continuum da lieve a traumatica, comprendere il modo in cui funziona il sistema nervoso è il primo passo per ritrovare la strada verso la regolazione.
Quando avremo appreso come familiarizzare con il nostro sistema nervoso, le inevitabili sfide che ognuno di noi attraversa durante la giornata non saranno più così temibili. Se mettiamo da parte il problema e rivolgiamo la nostra attenzione all’apprendimento di come poter rimodellare i nostri sistemi nella direzione della sicurezza e della connessione, possiamo ritornare al problema e osservarlo sotto una diversa angolatura.
Ancorarsi significa ritornare ad uno stato di stabilità
Quando siamo ancorati a un sistema regolato, diverse opzioni appaiono e nuove possibilità emergono.
Il processo di familiarizzazione con il sistema nervoso è un viaggio di scoperta che non finisce mai. Anche io, come voi, vengo costantemente messa alla prova dalle esperienze quotidiane ritrovandomi talvolta in momenti di confusione, momenti in cui perdono l’ancora che si trova nello stato denominato “sicurezza e regolazione ventro-vagale”. Quando ciò accade, ho bisogno di ricordarmi ciò che so e di metterlo in pratica.
“Ancorati” è il termine che utilizzo per ritornare in uno stato di stabilità. L’ancora trova appiglio nel fondale marino a una distanza sufficiente da tenere la barca al sicuro ma che le permetta allo stesso tempo di modificare la sua posizione in reazione ai cambiamenti del mare e del vento.
La sicurezza ha origine da un’ancora con un appiglio saldo e dalla giusta quantità di corda, quando siamo ancorati abbiamo la sensazione di essere saldamente ormeggiati in modo da poterci avventurare al largo senza ritrovarci alla deriva. Siamo connessi a uno stato di regolazione e abbiamo abbastanza spazio per esplorare il mondo che ci circonda.
Se ti senti in balia delle tue emozioni e non riesci a gestire l’ansia e le paure significa che hai bisogno di trovare un modo per “ancorarti”.
Contattami e troveremo insieme le strategie più adatte alla tua situazione.
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.