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“…il cibo è il pensiero principale della giornata, quando incontro il mio ragazzo o gli amici sono felice perché ho l’occasione di mangiare, non tanto di stare in compagnia. Quello che mi da fastidio è che non sempre riesco a fermarmi, divoro tutto quello che vedo ma poi mi sento in colpa ed ora sento che sta diventando un problema. Quando sono a casa con il mio ragazzo non vedo l’ora che se ne vada per poter mangiare in santa pace, senza nessuno che mi disturba e mi controlla. Mi piazzo davanti alla TV e mangio, a volte senza rendermi conto finisco tutto quello che ho a portata…”

F.

 

La storia di F. è quella di una ragazza come tante altre, una ragazza con un lavoro e una vita affettiva normali, un po’ in sovrappeso, che però trova soddisfazione solo nel cibo soprattutto in quelle giornate “no” che si risollevano solo dopo una bella mangiata. Nelle situazioni più delicate s’innescano meccanismi di compensazione come il digiuno, il vomito o l’assunzione di farmaci lassativi/diuretici che possono portare a disturbi del comportamento alimentare come anoressia nervosa o bulimia nervosa.

 

Il primo passo per risolvere questi disturbi è una valutazione psico-nutrizionale che possa stabilire in parallelo lo stato nutrizionale e le possibili origini del disturbo che sfocia in un’alimentazione sregolata. Ne segue un percorso di recupero con un piano alimentare personalizzato che corregge gli errori qualitativi e quantitativi durante i pasti fino alla fase di mantenimento che inizia alla risoluzione del disturbo del comportamento alimentare.

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