L’influenza dell’evoluzione della specie sulle emozioni umane
L’essere umano è una specie con delle capacità cognitive così avanzate da permettergli di soprastare a tutte le altre specie del pianeta e svilupparsi per milioni di anni.
Le potenzialità del cervello e della mente umana lasciano tutt’oggi ancora sorpresi: sono state utili a prosperare nel corso della storia dell’uomo, hanno permesso di curare l’arte della sopravvivenza, di trovare le modalità migliori per adattarsi ad ogni cambiamento, ma a quale prezzo?
Le capacità intellettive umane nascondono anche un’altra faccia della medaglia, poiché colgono molti aspetti della vita umana, tra cui anche l’infelicità. Sembrerebbe, infatti, che tale stato d’animo ci accompagni fin dagli albori del genere umano, nonostante il focus dell’evoluzione sia sempre stato circoscritto alla sopravvivenza e non all’apprezzamento della nostra vita. Eppure, nonostante la selezione naturale non interessi la qualità della vita, la nostra mente ci permette di gioire per essa, esserne preoccupati, rattristirci e provare moltissime altre sfumature emotive solo ed esclusivamente per la nostra vita. È un po’ come se la mente dell’essere umano agisse parallelamente alle spinte evolutive.
Ma arriviamo al qui e ora. Appare evidente che attualmente la situazione non è molto diversa da quella di 40.000 anni fa. Chi di noi non ha mai sperimentato frustrazione o disarmo per qualche particolare momento della propria vita? Chi di noi potrebbe vantarsi di non aver mai provato infelicità? La propria esistenza è caratterizzata da così tanti fattori, che spesso questi possono finire con l’intrecciarsi tra loro e, in tal modo, rendere la vita cum plexum: complessa, ossia con nodi. Ma è a questo punto che la capacità della mente umana torna nuovamente in aiuto, avendo permesso di sviluppare specifiche pratiche proprio per sciogliere tali nodi e nutrire il proprio benessere psicologico.
I nodi da sciogliere con la Mindfulness
Una pratica attualmente molto discussa è quella della Mindfulness, che mira a sollevarci da tutto ciò che rende pesante la nostra quotidianità e grava su svariati aspetti della vita, anche su quelli per cui non si ha mai prestato attenzione, ma che in realtà ricoprono un ruolo importante per noi stessi.
La Mindfulness parte come una tecnica, ma ciò che permette di sviluppare è un modo di essere, un peculiare atteggiamento verso l’esperienza, capace di donare ad essa significato. Negli ultimi dieci anni i ricercatori che lavorano nell’ambito della salute mentale, hanno scoperto che la Mindfulness può alleviare molte tipologie di sofferenza psicologica: preoccupazioni, insoddisfazioni, ansia, depressione, abitudini nevrotiche, abuso di sostanze e, recentemente, si è notato un miglioramento per i praticanti di Mindfulness anche per quanto concerne le loro relazioni sociali.
Per capire realmente come la pratica di questa tecnica possa essere un vero e proprio alleato per le difficoltà di tutti i giorni, bisogna agire per passi e prima di tutto soffermarsi su ciò su cui poggia la Mindfulness stessa, nonché la comprensione del motivo per cui la vita può apparirci difficile e “annodata”. Le ragioni a cui si fa riferimento sono diverse e possono essere riassunte in alcuni punti:
- Il cambiamento. La crescita è il nostro principale cambiamento ed essa ci accompagna per tutta la vita portando con sé una cascata di consequenziali mutamenti. Oltre a ciò, le esperienze di vita possono dare origine ad altri cambiamenti da affrontare e, interrogandoci sulle emozioni provate durante questi, scopriremo che non sono mai troppo facili da gestire e possono generare anche una vera e propria resistenza. È proprio così che, quando i mutamenti diventano inevitabili, l’opposizione ad essi porta ad una considerevole infelicità che, spesso, si insinua silenziosamente nella nostra vita.
- Alla ricerca del piacere. Viviamo nel perpetuo edonismo, inseguiamo costantemente ciò che ci procura piacere. Basti pensare al famoso rinforzo positivo comportamentista, un fenomeno che ci permette di selezionare i comportamenti da poter ripetere solo perché grazie ad essi è probabile ricevere una ricompensa. Così facendo, però, si finisce col vivere in una costante tensione, sempre alla ricerca di qualcosa che possa farci bene, vivendo solo per il futuro. E il tempo per godersi il presente? Il tempo per rilassarsi e sentirsi soddisfatti?
- Inarrestabile pensiero. Ebbene sì, come già accennato il pensiero umano è un’arma a doppio taglio: utile per dominare il pianeta, ma uno strumento di cui non possiamo separarci proprio mai. Il nostro pensare ininterrottamente può farci vivere esperienze diverse nell’arco di un breve lasso di tempo, rendendoci difficile provare soddisfazione per più di qualche momento. C’è sempre qualcosa da migliorare, qualcosa che attiri la nostra attenzione verso altro e che non ci permette di sperimentare realmente la vita, ma solo di pensarla.
- Il rimorso per ciò che perdiamo. Carpe diem! – cogliere l’attimo non è un’azione così semplice come si potrebbe pensare. Come già detto, siamo protesi al futuro o al passato e viviamo ben poco il presente, ma questo potrebbe avere delle conseguenze a livello inconscio facendoci sentire stressati per questioni irrilevanti, quando in realtà siamo semplicemente colti dal rimorso di aver perso l’attimo. La brama per la pianificazione ha come effetto quello di perdere momenti, sensazioni ed emozioni, senza rendercene veramente conto.
- Tutto è transitorio. In quanto esseri intelligenti, gli esseri umani portano con sé il fardello della consapevolezza che tutto ha un fine. Non c’è motivo più semplice che possa spiegare il diffuso senso di insoddisfazione che raggiunge l’uomo anche nei momenti per lui più piacevoli, conscio che finiranno.
- Il peso del confronto. Che sia verso noi stessi o verso qualcun altro, il confronto viene sempre messo in atto, portando con sé conseguenze inaspettate. Rapportando aspetti della propria vita con quella degli altri, si troverà sempre qualcuno che reputiamo superarci per qualche ragione. Inoltre, la scala con cui misuriamo il nostro successo o la nostra soddisfazione viene ricalibrata proprio da noi stessi molto frequentemente, arrivando a considerare ciò che in passato ci ha reso soddisfatti, come non più sufficiente.
La Mindfulness può aiutarti a vivere qui e ora, rendendoti pienamente partecipe dei momenti presenti. Apprendendo questa tecnica potrai alleviare le sensazioni più fastidiose e difficili che vivi quotidianamente.
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Psicologa clinica e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo costruttivista, esperta in psicologia giuridica, CTU per il Tribunale di Brescia, formatrice. Si occupa di disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi dell’umore, disturbi dell’apprendimento.